martedì 11 dicembre 2007

Ue sollecita Italia a recepimento norme contro omofobia

La Commissione europea ha scritto una lettera a Italia, Lettonia e Finalandia lamentando il mancato recepimento delle direttive contro le discriminazioni per l’orientamento sessuale. Lo ha riferito oggi a Bruxelles il deputato europeo Marco Cappato che aveva presentato una interrogazione sul mancato recepimento della direttiva 2000/78/ce contro le discriminazioni per orientamento sessuale.
La Commissione europea ha annunciato oggi di avere inviato ai tre Stati membri “lettere d’ingiunzione relative a problemi manifesti concernenti il pieno recepimento delle disposizioni che vietano ogni discriminazione basata sulle tendenze sessuali”, ha detto Cappato.
“Si prevede che nei prossimi mesi la Commissione prenderà un’ulteriore decisione per quanto riguarda i provvedimenti per infrazione”, ha aggiunto.

L’argomento è di attualità in Italia dopo che la senatrice Pd Paola Binetti, dell’area teodem, ha negato il proprio voto di fiducia al governo sul decreto sicurezza la scorsa settimana per protesta contro la norma sulla parità di genere introdotta con un emendamento della sinistra radicale

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ArciGay: «Non voteremo più questa maggioranza» - 11 Dicembre 2007

«Sia chiaro fin d’ora che non dimenticheremo, in occasione delle prossime elezioni politiche, chi tra qualche giorno intenderà cancellare le norme antidiscriminatorie contenute nel decreto sicurezza. Se, come ha detto Benigni, questa maggioranza ha vinto grazie al voto di 24 mila coglioni gay, assicuriamo da oggi che molti e molti di più di costoro non si faranno più gabbare». Con queste parole Aurelio Mancuso, presidente nazionale dell’ArciGay, apre un comunicato durissimo contro l’attuale maggioranza, dopo le prese di posizione in Senato delle componenti cattoliche, a volte apertamente omofobe – viene citato il caso della senatrice Paola Binetti dell’Ulivo. L’ArciGay ricorda con preoccupazione che l’Italia sta diventando un paese dove è difficile vivere per le persone glbtq. E Mancuso sottolinea che questi temi, che incidono sulla vita concreta delle persone, vengono trattati dai politici «con disprezzo intriso d’oggettiva ignoranza e pregiudizio».

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